LA TERRITORIALITÀ DEI VINI AI TEMPI DEL COVID-19 (E NON SOLO) – PARTE TERZA

Mag 28, 2020

La legatura dei capi a frutto è appena terminata in questa annata fenologicamente molto anticipata.

In alternativa i più moderni legacci di varia natura (pvc, metallo, ecc.) la legatura su piccoli appezzamenti può essere ancora realizzata con materiali e tecniche tradizionali quali i “salci”, certamente un lavoro più lungo e dalle connotazioni rustiche, ma ecologicamente sostenibile e con un fascino antico.

Nel seguente manifesto ci muoveremo attraverso le due categorie più importanti che caratterizzano alcuni vini memorabili.

Essi possono essere rappresentativi sia della categoria personale del produttore sia della categoria più ampia del territorio di produzione e per questa ragione li abbiamo definiti vini identitari e di territorio.

Nel manifesto che segue abbiamo provato a fissare alcuni requisiti secondo noi fondamentali per potere produrre uve e vini che abbiano le caratteristiche citate.

Un manifesto per la produzione di vini identitari e di territorio

Non tutti i produttori possono fare vini identitari (relativi alle radici socioculturali di un individuo e alla sua identità) e di territorio e per farli occorre perseguire i seguenti essenziali:

1 – VOCAZIONE;

2 – CUSTODIA;

3 – SALUTE VERA DELLA PIANTA;

4 – OSSERVAZIONE;

5 – NAVIGAZIONE A VISTA;

6 – VALUTAZIONE RAGIONATA DELLA RACCOLTA;

7 – MESSA A FUOCO ED ESPOSIZIONE.

I primi tre punti appartengono più strettamente alla categoria relativa al territorio, mentre gli ultimi quattro punti appartengono più propriamente alla categoria relativa alle personali attività viticole ed enologiche del produttore.

Prossimamente declineremo singolarmente tutti i punti qui elencati.