COMBATTERE LA PERONOSPORA

Mag 25, 2018

La legatura dei capi a frutto è appena terminata in questa annata fenologicamente molto anticipata.

In alternativa i più moderni legacci di varia natura (pvc, metallo, ecc.) la legatura su piccoli appezzamenti può essere ancora realizzata con materiali e tecniche tradizionali quali i “salci”, certamente un lavoro più lungo e dalle connotazioni rustiche, ma ecologicamente sostenibile e con un fascino antico.

La nostra cara amica Peronospora è venuta a trovarci a Bolgheri. Ma noi facevamo anche volentieri a meno di incontrarla.

Cosa è la Peronospora?

La peronospora della vite è una malattia trofica ed è causata da un agente patogeno fungino, chiamato Plasmopora viticola. E’ originaria del Nord America e si è diffusa in Europa a partire dalla fine del XIX secolo.

Il fungo attacca solo le parti verdi della pianta, in quanto penetra dagli stomi. La prima manifestazione dell’infezione è una decolorazione, prevalentemente circolare, della foglia che assume un aspetto traslucido che giustifica il nome di “macchia d’olio” (www.agraria.org)

Con andamento stagionale favorevole allo sviluppo del parassita, sulla pagina inferiore della foglia, compare la caratteristica “muffa bianca”. L’infezione ha termine con la necrosi della porzione di lembo fogliare interessata dalla macchia. Sulle foglie più mature la fuoriuscita della muffa assume un aspetto “a mosaico”, dovuto alla caratteristica dei tessuti e delle nervature di opporsi all’allargamento del micelio all’interno della foglia stessa. Le foglie colpite disseccano e cadono.

La delicata fase della fioritura espone maggiormente il grappolo all’attacco della Peronospora. Il motivo principale sta nel fatto che in caso di pioggia o di forte rugiada questo rimane bagnato per maggior tempo che non altre parti della vite, offrendo così maggiori occasioni di contagio.

Come ci comportiamo?

Una valida impostazione tecnica è quella di utilizzare prodotti antiperonosporici che abbinino due o tre via di azione, differenti fra di loro , ma sempre con un prodotto di contatto. L’utilizzo di biostimolanti, fitofarmaci o fertilizzanti indutturi della resistenza interna delle piante, fa dormire sonni più tranquilli ai produttori.

Un’indicazione ulteriore potrebbe essere quella di utilizzare prodotti adesivanti in biologico, oltre al rame, sfruttando le caratteristiche di alcuni prodotti antioidici o dedicati soprattutto nella viticoltura integrata è bene ridurre i normali tempi di attività dei prodotti fitosanitari per mantenere sempre elevata la copertura, rispettando comunque le etichette e i principi tecnici per evitare le forme eventuali di resistenza. In biologico purtroppo dobbiamo favorire la capacità di risposta interna delle piante e seguire molto l’andamento meteo se siamo in condizioni favorevoli alla malattia Peronospora.