L’articolo, in forma ridotta, è stato pubblicato sul magazine Millevigne con il quale collaboriamo e che vi invitiamo a sfogliare.
SPINOSAD
Questo preparato deriva da una tossina prodotta dal batterio S. Spinosa e agisce sul sistema nervoso degli insetti attraverso meccanismi diversi dei vari insetticidi in commercio, non producendo così resistenze incrociate. La sua azione è più persistente del BT, ma anche questa deve essere interpretata quando siamo in presenza di un’infestazione prolungata
DELTAMETRINA
Questo preparato è un piretroide che non può essere distribuito in pieno campo in viticoltura biologica. La sua efficacia, accompagnata dalla ridotta tossicità e quantità di residui, ne fanno permettere l’utilizzo in trappole o diffusori grazie ad una vecchia normativa.
BEAUVERIA BASSIANA
Il preparato è formato dalle spore vitali di questo fungo ed ha un discreto spettro d’azione agendo su alcuni parassiti interessanti quali ragnetti, cicaline, depanothrips e frankliniella. Le spore germinano sul corpo degli insetti e penetrano all’interno del corpo provocando perdite d’acqua e di nutrienti, oltre ad agire direttamente producendo enzimi idrolitici.
OLIO ESSENZIALE DI ARANCIO DOLCE Vedi articoli precedenti
FERORMONI
Questi sono prodotti di sintesi che impediscono l’incontro di individui di sesso opposto attraverso un principio di confusione sessuale; questo effetto è dovuto alla presenza nell’ambiente di una notevole quantità di ormoni sessuali femminili che impediscono al maschio di riconoscere il richiamo naturale delle femmine. Alcuni particolari diffusori applicano invece il principio del disorientamento, spargendo nell’ambiente false tracce che predominano su quelle naturali lasciate dalle femmine. Quest’ultima soluzione permette di distribuire nell’ambiente una quantità minore di ferormone. Anche in questo campo vale la regola della prevenzione, tanto da obbligare la distribuzione in campo di questi erogatori prima della comparsa degli adulti provenienti dalla generazione svernante, mentre la riuscita di questo intervento è molto legata ad una difesa comune di comprensorio o alla possibilità di avere vigneti isolati. Il controllo tecnico in campo è sempre obbligatorio per i possibili insediamenti di femmine fecondate provenienti da vigneti adiacenti. I modi di distribuzione sono essenzialmente due: dispenser e puffer (aerosol). I primi diffusori hanno raggiunto degli standard di eccellenza per quanto riguarda Ia loro capacità di emettere un continuo flusso di feromone, tanto da essere limitati solo esclusivamente da un cattivo posizionamento o da richieste operative difficilmente colmabili (grosse infestazioni precedenti, situazione climatica particolare, errata lettura dei venti dominanti, ecc. Le società che distribuiscono questi dispenser mettono a disposizione tecnici competenti per Ia distribuzione in campo di questi erogatori. Le principali referenze sono le seguenti: ISONET L TT (Tignoletta), ISONET L E ( anche Tignola) e ISONET PF 2017 (Cocciniglia cotonosa della vite, in registrazione d’emergenza, ma utilizzabile) di CBC Divisione BIOGARD e RAK 2 MAX (Tignoletta) di BASF ITALIA. II sistema ad aerosol è in fase di espansione ed ha la possibilità di emettere le tracce di ferormoni solo nei momenti più opportuni, come nel tardo pomeriggio. Attualmente l’unica referenza autorizzata è CHECKMATE PUFFER LB (Tignoletta) di SUTERRA che sfrutta pochi distributori sparsi con cognizione nel vigneto e capaci di emettere spruzzi ad intervalli prestabiliti.
INSETTI UTILI
Gli scriventi sono coscienti di come l’integrazione di un sistema agro ecologico complesso con la sostenibilità economica di un’impresa viticola sia il punto di svolta per la difesa globale ormai non più locale, bensì proiettata verso una globalizzazione sempre più “ingombrante” che ne mette a nudo la sua delicatezza. In Italia il mercato è contraddistinto da due grossi attori, BIOPLANET di Cesena (FC) e KOPPERT ITALIA di Bussolengo (VR). Fra Ie varie possibilità per Ia vite, quelle che offrono ormai tanti studi applicativi e una consuetudine operativa, sono gli insetti antagonisti della Cocciniglia cotonosa: Anagyrus pseudococci e Cryptolaemus montrouzieri, mentre troviamo interessanti possibilità contro gli acari con Amblyseius andersoni, Neoseiulus californicus e Phytoseiulus persimilis, oltre a Nephus includens su cocciniglia. Molti sono i fattori da considerare oltre alla biologia dell’insetto, quali temperature, posizionamento del bersaglio e capacità di sopravvivenza dell’insetto quando è presente una scarsa concentrazione delle prede. Tante valutazioni di carattere strettamente agronomico in grado di esaltare Ia capacità tecnica di ogni operatore.