AGROFARMACI AUTORIZZATI NELLA DIFESA AGRONOMICA DEL VIGNETO. PARTE 3

Feb 16, 2018

La legatura dei capi a frutto è appena terminata in questa annata fenologicamente molto anticipata.

In alternativa i più moderni legacci di varia natura (pvc, metallo, ecc.) la legatura su piccoli appezzamenti può essere ancora realizzata con materiali e tecniche tradizionali quali i “salci”, certamente un lavoro più lungo e dalle connotazioni rustiche, ma ecologicamente sostenibile e con un fascino antico.

Continuiamo il nostro approfondimento sulla difesa biologica del vigneto affrontato nei due articoli procedenti. Adesso proseguiamo con la prima parte degli insetticidi.

L’articolo originale è stato pubblicato sul magazine Millevigne con il quale collaboriamo.

Insetticidi

Sotto questi termini sono racchiuse una serie di molecole o di agenti biotici capaci di aggredire gli insetti di derivazione naturale pur commercializzati dopo una serie di procedimenti industriali che li rendono più efficaci.

ESTRATTO DI PIRETRO

Le piretrine hanno un’azione neurotossica ed agiscono per contatto, sono caratterizzate da una pronta azione e una bassa tossicità pur avendo delle importanti limitazioni nel loro impiego; queste, infatti, essendo facilmente degradate dalla luce del sole, devono essere utilizzate al calare del sole e non sottoposte a temperature elevate. Queste situazioni ambientali ne limitano fortemente l’utilizzo nella tarda primavera e durante il periodo estivo. Agendo per contatto, queste sostanze, devono essere veicolate con un’importante quantità di acqua ad ettaro non inferiore ai 400 litri. Queste molecole, hanno infiniti campi di impiego e in quello viticolo hanno la possibilità di essere utilizzate su innumerevoli parassiti: acari, cicaline, afidi, cocciniglie, ditteri, eriofidi, tignole e tripidi. In viticoltura hanno un intervallo di sicurezza di due giorni. Queste sostanze devono essere utilizzate con grande attenzione per la loro capacità di influenzare negativamente gli equilibri ecologici già normalmente compromessi all’interno di un vigneto. E’ iscritto in annex 1.

OLIO MINERALE

Sul mercato trovano spazio innumerevoli preparati. L’attività insetticida è legata al peso molecolare di questi idrocarburi, prevalentemente saturi, provenienti dalla distillazione del petrolio grezzo: tanto più il peso molecolare è elevato tanto più I’attività insetticida sarà valida. Il range ottimale del peso molecolare è compreso fra 290 e 330 uma (unità di massa atomica), soglia oltre la quale gli olii diventano fitotossici e da qui si capisce quanto preciso debba essere il procedimento industriale di produzione. Questi composti agiscono principalmente per asfissia coprendo gli insetti di una sottile pellicola che si insinua anche nei canali tracheali, occludendoli. I preparati sono attivi su cocciniglie ed su altri parassiti poco mobili perché prevalentemente non alati: cocciniglie, cicaline, ragnetti, acari, minatrici e tignole, ma anche tripidi, coleotteri, metcalfa, e ditteri. Trovano impiego nel periodo invernale, anche se per esperienza degli autori del presente articolo con pochi risultati, e in quello primaverile dove le cocciniglie sono costrette a muoversi da sotto il ritidoma. E’ buona norma non utilizzarli in miscela con lo zolfo. L’olio minerale ha anche una buona azione antioidica, tanto da essere alla base, con alcuni preparati di assoluta garanzia, dell’inizio della difesa oidica in un anno successivo a una forte infezione. A livello normativo queste molecole presentano una situazione complessa, tanto che non sono iscritte in annex 1: attualmente sono commercializzabili solo alcuni oli paraffinici e hanno, su vite, un intervallo di sicurezza di 20 giorni. Uno dei prodotti più interessanti di questo vasto panorama degli oli minerali è indubbiamente il POLITHIOL di UPL. Questo preparato è particolarmente ben fatto tanto da poter essere utilizzato fino al limite del suo campo d’impiego quando le temperature ancora lo consentono: rottura gemme/punta verde.

AZADIRACTTNA

Questo principio attivo è estratto dal semi dell’albero di Neem, una specie asiatica molto diffusa in tutti i continenti fuorché in Europa. L’attività della molecola è molto variegata, potendo agire sia per ingestione che per contatto perché può diffondersi nella pianta sia per via sistemica, quando assorbita per via radicale, sia translaminare. L’Azadiractina svolge la sua attività come regolatore di crescita, bloccando la sintesi dell’ormone della muta, l’ecdisone, alterando così lo sviluppo delle forme giovanile dei vari insetti colpiti. In letteratura sono riportati anche effetti antialimentari e repellenti. Ancora non è stata stabilita la sua modalità di azione che permetta questa attività. Non ha particolari limitazioni d’uso e svolge anche attività nematocida. Lo spettro d’azione è più limitato, pur coinvolgendo i più temibili parassiti della vite: ragnetti, cicaline, acari, tignole e tripidi. L’intervallo di sicurezza è di tre giorni.

BACILLUS THURINGENSIS subs. KURSTAKI/AIZAWAI

In tempi passati l’errato utilizzo di questi prodotti ne aveva limitato l’utilizzo, arrivando a farli apparire più un placebo che altro. Il bacillo produce durante la sua sporulazione delle tossine che vengono liberate nel canale digerente degli insetti attraverso l’azione concomitante del pH intestinale e degli enzimi presenti. Per arrivare ad ottenere una buona efficacia del preparato questo non deve essere distribuito con acqua ad un pH uguale o superiore a 7,5, tanto da costringere gli operatori ad una pronta acidificazione. Esistono sostanziali differenze fra i vari prodotti in commercio in relazione al loro processo di produzione, tanto da fare considerare fra i più adatti alle principali specie bersaglio sulla vite (Tugnoletta e Tlgnola) i formulati DELFIN di Du Pont e DIPEL/BioBit del gruppo Sumitomo/Siapa. Questi prodotti in genere sono attivi sugli stadi larvali e conseguentemente devono essere distribuiti al momento della schiusa delle uova 0 all’apparizione delle prime larve. Il trattamento dovrà essere ripetuto in caso di infestazione prolungata. Kurstaki ha uno spettro di azione più ampio (Eulia compresa), mentre Aizawai è specifico per le Tignole o

poco più.

SALI DI POTASSIO DEGLI ACIDI GRASSI

Questa famiglia di insetticidi è attiva sui parassiti a corpo molle, agisce per contatto e provoca la degradazione dei tessuti colpiti provocando la morte dell’insetto. Non possiede azione residuale, è prontamente biodegradabile ed è attivo anche sulla melata degli insetti. Nelle varie strategie di difesa è utilizzato anche per favorire l’insediamento dei predatori naturali o affrontare parassiti resistenti

Nel prossimo articolo affronteremo gli ultimi insetticidi. Continuate a seguirci