AGROFARMACI AUTORIZZATI NELLA DIFESA BIOLOGICA DEL VIGNETO. PARTE 1

Feb 3, 2018

La legatura dei capi a frutto è appena terminata in questa annata fenologicamente molto anticipata.

In alternativa i più moderni legacci di varia natura (pvc, metallo, ecc.) la legatura su piccoli appezzamenti può essere ancora realizzata con materiali e tecniche tradizionali quali i “salci”, certamente un lavoro più lungo e dalle connotazioni rustiche, ma ecologicamente sostenibile e con un fascino antico.

La difesa biologica, per chi calca i vigneti ormai da qualche anno come noi, è passata dalla dimensione piuttosto monotona di una ventina di anni fa, nella quale la disponibilità di mezzi tecnici era ridotta a pochi principi attivi che si contavano sulle dita di una mano (rame, zolfo, Bacillus thuringiensis, piretrine e poco più) ad una recente dimensione molto più variegata in termini di disponibilità di sostanze attive e strumenti di controllo.

Quello che sta accadendo nell’ambito della difesa biologica è molto interessante ed in continua frenetica evoluzione e sta generando un processo d’integrazione “upside-down” da parte di prodotti che, inizialmente sperimentati ed utilizzati come fortificanti-biostimolanti-induttori-ecc., stanno passando alla categoria di agrofarmaci attraverso la loro regolare registrazione.

Questo processo sta influenzando in modo sorprendente anche la difesa integrata che, sempre più sprovvista di innovazioni tecniche, si trova ad attingere ora fiduciosa nel mondo della difesa biologica fino a poco tempo fa visto come una deriva ideologica sospettata di dubbia efficacia in campo.

Allo stato attuale, infatti, viviamo in un delicato momento di passaggio nell’elaborazione delle strategie di difesa integrata, momento caratterizzato da una forte crisi delle molecole di sintesi a causa sia della riduzione severa operata dalla revisione europea sia da un loro utilizzo spesso non corretto e non sostenibile che ne ha compromesso in molti casi l’efficacia.

Inoltre siamo in presenza di un ricambio troppo lento delle stesse molecole anche perché non sembrano esistere ad oggi ulteriori vie metaboliche da investigare e sulle quali investire in termini di ricerca di nuovi agrofarmaci alternativi a quelli già da tempo in commercio.

In questa fase, l’introduzione di prodotti che utilizzano efficaci meccanismi naturali di controllo dei parassiti o che coadiuvano ad aumentare la resistenza delle piante nei confronti degli stress biotici sembra essere una nuova e promettente via sia per utilizzare delle concrete alternative agli agrofarmaci convenzionali sia per migliorare l‘efficacia degli stessi agrofarmaci e la loro attività e sostenibilità tecnica nel corso del tempo.

Segnaliamo a questo proposito la recente introduzione della classe di prodotti fertilizzanti denominati “prodotti ad azione specifica” relativa a prodotti che non sono corroboranti, ma che possono contribuire anche all’ottimizzazione dell’uso degli agrofarmaci. Tra questi alcuni sono considerati come induttori di resistenza o elicitori, il cui complesso iter metabolico all’interno delle piante è almeno in parte tuttora sconosciuto.

Questi prodotti ad azione specifica sono rappresentati da un grande insieme costituito da prodotti sia a base di organismi viventi sia a base di sostanze provenienti da differenti matrici: zeoliti (polvere di roccia); antagonisti microbiologici a base di Trichoderma atroviride; miscele più o meno complesse di microrganismi (micorrizze, batteri della rizosfera, Trichoderrna spp., ecc.); cocktail di aminoacidi/peptidi/peptoni, enzimi e complessi vitaminici; estratti di senape; estratti di propoli; estratti vegetali; acidi umici e fulvici; alghe marine (Laminaria) ecc.

Allo stato attuale, oltre che rappresentare una risorsa da indagare per le future strategie di difesa biologica, sembrano utili anche per limitare l’insorgenza dei fenomeni di resistenza delle più comuni molecole di sintesi utilizzate in difesa integrata, solitamente ad azione monosito, quindi sembrano rispondenti alle esigenze sorte nella difesa integrata per una sostenibilità nel tempo delle molecole che mostrano qualche affanno nella loro efficacia.

Come sempre accaduto, questi momenti di passaggio forniscono l’occasione per una seria ed innovativa revisione delle strategie di controllo dei parassiti, ma nascondo anche le insidie che le novità possono recare soprattutto quando queste non sono supportate da una lunga e consolidata esperienza che ne definisca i limiti di efficacia oltre alle caratteristiche positive.

In un nostro articolo uscito su Millevigne, tralasciando volutamente l’universo dei prodotti nutrizionali e microbici non registrati come agrofarmaci, un mondo molto vasto ed interessante e non facilmente sintetizzabile in poche righe, abbiamo descritto alcuni agrofarmaci autorizzati nella difesa biologica del vigneto ormai presenti sul mercato da tempo e alcune new entry che probabilmente entreranno a far parte del bagaglio tecnico consolidato nel prossimo futuro.

Abbiamo diviso l’articolo in 4 parti per questione di spazio.

Iniziamo con i Fungicidi

Sono attualmente registrati per la difesa anticrittogamica biologica 17 principi attivi tra quelli di vecchia registrazione e le ultime novità. Tra queste ultime vediamo di seguito alcuni esempi riportati in funzione del patogeno bersaglio, oltre ad alcune eccezioni riportate come prodotti ancora in via di registrazione su vite. 

Peronospora

OLIO ESSENZIALE DI ARANCIO DOLCE (PRE-VAM PLUS NUFARM)

Nato come insetticida, è registrato su vite contro peronospora ed oidio. Agisce in modo fisico per disidratazione delle pareti cellulari degli organi esterni dei funghi. Questo preparato è di nuova introduzione e si è fatto spazio a forza nel panorama degli agrofarmaci utilizzabili in viticoltura. Di base è un anticrittogamico, molto buono su oidio, ma apprezzato anche su peronospora, inoltre sui parassiti artropodi ha un buon effetto di contenimento. In viticoltura è registrato esclusivamente per peronospora e oidio. In altri campi, come quello olivicolo, è addirittura registrato per le famose sputacchine della Xylella. In commercio esiste un unico preparato il PREV-AM PLUS che può essere utilizzato in miscela estemporanea con altri agro farmaci aventi lo stesso target, utilizzati a dose minima, mentre si deve porre Ia massima attenzione agli zolfi bagnabili da utilizzare con la massima attenzione e a dosi quasi irrisorie.

Nel prossimo articolo, sempre per i fungicidi, affronteremo l’Oidio, la Botritis Cinerea e le malattie fungine del terreno. Poi passeremo agli insetticidi. Continuate a seguirci…